Dopo tanto pessimismo, mi viene da dire che si schiude per noi una speranza di uscita dalla crisi, non certo per nostro merito. E' la Grecia che ci può salvare. Noi europei, noi italiani non lo meritiamo dato che in questi anni l'abbiamo vista strangolare dalla troika senza muovere un dito per aiutarla (sindacati nazional-sciovinisti in testa alla faccia dell'internazionalismo socialista) ma la Grecia, come nel 1821-32, può diventare simbolo della riscossa dei popoli contro l'oppressione straniera in casa propria. Basta che li lascino votare, che non mandino un'altra volta i colonnelli per soffocare nel sangue la loro lotta per la libertà. I greci non sono intossicati e istupiditi come noi dal benessere, dalla paura e dalla propaganda, non hanno dato ascolto alle sirene del nazionalismo e agli appelli xenofobi, hanno convogliato la loro protesta su un partito di "sinistra vera", Syriza, che può vincere le elezioni. Se vince, la Grecia, senza uscire formalmente dall'euro, esce dal ricatto della Commissione europea e dimostra al resto della comunità schiava che si può farlo senza che crolli il mondo. E se lo fa la Grecia, può darsi che i conigli saccenti e blateranti al governo da noi trovino anch'essi un briciolo di coraggio, cambino politica prima di essere travolti dalla disperazione popolare e rilancino l'economia, sforando l'assurdo e arbitrario vincolo tolemaico del 3%, come fece Roosevelt col New Deal dopo la crisi del 1929, come ha fatto di recente Obama. Un grande piano di investimenti nella scuola, nella ricerca, nelle infrastrutture, nel rilancio del turismo che dia lavoro a milioni di disoccupati e speranza a tutto il Paese. Forza Grecia, dunque!