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2 aprile 2016 6 02 /04 /aprile /2016 18:55
Esercizi di zen metropolitano 5: rammendare il karategi

Rammendo e…Zen, di Aikido Club La Spezia

La via del Samurai è una strada molto lunga, così, come è giusto che sia, capita che tutto il necessaire risulti giustamente vissuto e richieda ogni tanto un po’ di ago e filo.
Questa necessità, unita ad una delle massime del nostro buon M°Giorgio, mi ha portato ad una riflessione che ho proprio il piacere di esternare con voi.

In Aikido, forse attualmente più che in altre arti marziali, la pratica della ricerca della perfezioni in ogni piccolo gesto, diviene centro su cui permeare la vita sul tatami così come quella che il destino ci ha assegnato, fuori dal Dojo.

La ricerca della perfezione difficilmente può essere raggiunta se non alimentata quotidianamente.

Come mi diceva personalmente il M°Tada allo stage Internazionale di quest’anno, la pratica individuale quotidiana dell’Aikido – inteso nella sua pienezza di significato nella vita – ti proietta verso la perfezione, l’unione, la non mente durante l’esecuzione: obiettivo per una vera crescita personale e spirituale.

Cosa si intende allora per la ricerca della perfezione in ogni minimo gesto?

Chiunque abbia provato ad applicare l’Aikido nella vita quotidiana – e non sto parlando degli innumerevoli sankyo o nikkyo dispensati per chetare l’animo dell’amico dispettoso di turno – sa che non è per niente un argomento di facile applicazione.

Viviamo ahimè in una società caotica, confusionaria, frenetica che impone ritmi di sopravvivenza costipati e “violenti”, privandoci spesso del tempo per fermarsi, tirare il fiato e meditare.

Ci si trova così, spesse volte, a perdere il senso di quello che stiamo facendo; il famigerrimo “chi diavolo me lo fa fare?” ci coglie spesso nella frustrazione dell’attesa forzata del traffico, eppure, proprio nelle circostanze più insperate, come ci insegnano i grandi poeti Haiku, si può cogliere qualcosa di totalmente differente, una frazione di secondo ed ecco una sensazione che ci riporta un frammento di serenità.

È così che nasce l’haiku, la scrittura immediata e senza mente di un flash che ci coglie, non dissimile se vogliamo al caotico stream of consciousness che in questo momento sta guidando questo articolo

Ebbene, per arrivare allo stato di non mente, l’Aikido, ci insegna alcuni semplici trucchi del mestiere che, inconsciamente, giorno dopo giorno, si radicano nella nostra mente con la forza della ripetitività.

Kokyu e Anjo-Waza sono solo alcuni esempi per raggiungere quella quiete della mente e del corpo necessaria per la ricerca del nostro Io, in modo non dissimile, gesti ripetitivi, come il far passare l’ago più volte lungo il tragitto da seguire – e qui arriviamo al punto – porta la nostra mente a non poter vagare liberamente (ci si punge se ci si distrae) e quindi a non fissarsi su di un pensiero specifico; lo sguardo si concentra sul movimento ipnotico, tutto trascende ed intorno a noi nulla esiste mentre dentro di noi nulla si ferma, questo è quello che possiamo chiamare:

Ki No Nagare

Il fluire delle cose, nobile arte che se padroneggiata ci porterà ad essere persone migliori e a cogliere molte più cose belle in ogni singolo giorno, poiché bisogna esser consci anche del fatto che:

una giornata non è di soli momenti belli o di soli momenti brutti, vorrebbe dire che non sarebbe in equilibrio se così fosse; la vita è sempre in equilibrio, così, in ogni giorno, i momenti belli saranno in equilibrio con quelli brutti.

questo detto va di pari passo con il proverbio giapponese

一日一生 Ichi nichi isshou – Un giorno, una vita

Un praticante di Aikido, nel rammendare il proprio kimono o la propria cintura, non deve scordare che l’ago e il filo sono metafore del proprio Dojo.

Il maestro è l’ago, e gli allievi sono il filo, che cos’è l’ago senza il filo? Può forse il filo cucire senza che l’ago tracci la via?

Questo ci viene sempre rammentato dal nostro maestro Giorgio, l’impegno alla coesione e la responsabilità di ciascuno nei confronti dell’altro, vero nel Dojo, indispensabile nella vita.

Buona meditazione!

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