Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
1 febbraio 2018 4 01 /02 /febbraio /2018 09:11
SAID
Said era uno scaltro e istrionico mariuolo marocchino. Ammetto di non riuscire a giudicarlo obiettivamente perché devo a lui la scomparsa del mio smartphone, una perdita dolorosa che mi isolò da tutti gli amici per un paio di mesi e mi fece sentire ancora più solo ed inerme nel reparto psichiatrico del Fatebene.
Said arrivò nel cuore della notte, in trattamento sanitario obbligatorio e scortato da due poliziotti, e subito mise a dura prova gli infermieri, pure abituati a personaggi del suo calibro.
Appena arrivato, Said cominciò (non a torto) a lamentarsi per la mancanza di una coperta e per mille altri motivi.
Andava e veniva tra la camera, il cosiddetto bagno e il corridoio, chiamando a gran voce le infermiere, finché non arrivarono in tre e lo legarono al letto.
Il giorno dopo cominciò a piangere e gridare che gli avevano rubato il telefono, invocando sua figlia e obbligando il personale a ispezionare tutti gli armadietti e i comodini di tutte le camere, senza alcun risultato. Alla sera successe qualcosa di brutto, per cui lo vedemmo arrivare di corsa e armeggiare dalle parti del suo armadietto. Era inseguito da un infermiere inbestialito che non ci mise molto a trovare un rasoio usa e getta (oggetto severamente proibito) in cima a un armadietto. Said venne nuovamente "contenuto" nel suo letto.
Passò un'altra giornata. Said apparentemente si era calmato, aveva familiarizzato con altri ospiti, a tutti scroccando caramelle e sigarette. Io lo tenevo a distanza, anche perché ogni tanto ripartiva con il refrain del cellulare perduto, guardandomi con sospetto. Venne la sera e le luci furono spente. Io come al solito lasciai il cellulare sul comodino e mi addormentai del sonno profondo indotto dal nuovo farmaco, il leggendario Trittico, al quale ogni anno che mi rimane sacrificherò una bianca giovenca perché mi restituì, o lettori,la quiete perduta. Mi svegliai alle 2 e 15 per fare pipì. Ritornai in camera nel momento esatto in cui Said si alzava dal letto. Sentii distintamente il noto fischio di Whatsapp e distrattamente mi chiesi chi stess chattando nel cuore della notte.
Un sospetto mi prese. Cercai a tentoni sul comodino: il mio Samsung era sparito assieme a Said! La timidezza mi impedì di chiamare le infermiere a quell'ora e dopo aver inutilmente rovistato nel comodino e nell'armadio mi rimisi a lettosconsolato.
Non rividi mai più il mio telefono. Al mattino gli infermieri fecero il diavolo a quattro per recuperarlo ma non ci riuscirono: evidentemente Said aveva trovato un nascondiglio migliore. Di lì a qualche giorno fui dimesso dall'ospedale e Said, falso come giuda, mi salutò tentando invano di baciarmi una mano.
Appresi poi da una comune conoscenza che aveva misteriosamente ritrovato il suo telefonino. Una settimana dopo mio figlio ricevette una telefonata dal Fatebenefratelli: gli infermieri avevano trovato il suo numero di telefono nella memoria dello smartphone del marocchino e ne avevano dedotto (elementare, Watson!) che in realtà il telefono era il mio. Pensavo che, una volta fatta la denuncia, ne sarei rapidamente rientrato in possesso ma non fu così. Il personale dell'ospedale si rifiutò di dare le generalità del ladro a mio figlio e di conseguenza la sua denuncia non ebbe seguito. Probabilmente Said fu dimesso e se ne andò, portandosi via la sua preda. Poco cristianamente, gli auguro ogni male.
Said
Condividi post
Repost0

commenti

Presentazione

  • : Blog di sroedner.over-blog.it
  • : Questo blog si occupa di poesia, di politica, di karate. Vi si trova un'eco della mia personale e soggettiva visione del mondo.
  • Contatti

Link