I campionati assoluti di karate dovrebbero essere, per definizione, senza distinzione di categorie di peso, di Dan e di età; dovrebbero laureare un solo campione italiano per ogni specialità: campione di kata maschile, di kumite femminile e via dicendo. Erano campionati assoluti quelli della Fikteda del 1984: un solo torneo tra i vincitori delle varie categorie di peso, juniores e seniores. Angelo Falco, per vincere il titolo, dovette combattere con atleti ben più pesanti di lui e di grado più avanzato.
Ma i campionati "assoluti" della Fikta producono non meno di 65 campioni assoluti (divisi per fasce d'età, grado, specialità, sesso) !. Non sarebbe il caso di chiamarli semplicemente "campionati italiani"? Ecco di seguito alcune proposte per migliorarli, che sottopongo al parere dei lettori e degli organi competenti della Federazione:
1) Unificare le 3 serie (A, B, C) facendo gareggiare insieme le cinture nere: non è che detto che a volte i primi Dan non siano migliori e più motivati degli "anziani" e mantenere solo la separazione tra cadetti, speranze, juniores e seniores.
2) Riformare il regolamento del jiyu ippon kumite per i cadetti, evitando di assegnare punti "in progress" ed emettendo solo un verdetto finale a bandiere come nelle gare di kata.
3) Semplificare l'arbitraggio nel jiyu kumite adeguandolo al regolamento Eska.
4) Sostituire gli inutili "guantini chirurgici" con i paranocche.
5) Nelle gare di kata consentire il tokui kata almeno in finale, per limitare la monotonia.
6) Evitare la contemporaneità delle finali più importanti.