L'amministratore delegato di Rolex Italia ha acquistato un'intera pagina di Repubblica per scrivere una lettera aperta a Renzi e Alfano, protestando per le loro dichiarazioni, riportatate dalla stampa nazionale, secondo le quali grazie all'intervento delle forze dell'ordine, sarebbero stati "sconfitti i soliti farabutti col cappuccio e figli di papà con il rolex".
La protesta del sig. Giampaolo Marini, amministratore delegato della ROLEX ITALIA, si fonda sui seguenti, incontrovertibili punti:
1) Le parole di Renzi e Alfano associano la condizione di "distruttore di vetrine" e il fatto di portare un Rolex al polso;
2) La qualità delle foto e delle riprese video non permette di identificare come "ROLEX" l'orologio indossato dai facinorosi;
3) ROLEX ITALIA è ossequioso della legalità e molto spesso chiamato a collaborare con le Forze dell'Ordine;
5) Infine, l'uso della parola ROLEX in caratteri minuscoli non è corretto ed "è suscettibile di diluire e pregiudicare il suo valore e la sua distintività".
Come non solidarizzare con Gianpaolo Marini e non unirci a lui nel chiedere un'immediata smentita da parte di Renzi e Alfano? Dirò di più: io mi aspetto un'immediata smentita anche da parte di un portavoce degli antagonisti, dei "casseur", dei black bloc o come desiderano essere chiamati, che ci rassicuri sul fatto che gli orologi che indossano siano in armonia stilistica e ideologica con le loro posizioni politiche. Non mi aspetto che acquistino a tal fine una pagina su un quotidiano nazionale, ma che almeno con un tam-tam su internet chiariscano che il manifestante che compare in fotografia o indossava un ROLEX tarocco o, meglio ancora, era un agente provocatore assoldato dalla Patex Philippe per screditare la marca concorrente.