L'Italia sta vivendo da tempo un montaliano "delirio di immobilità", paralizzata da una parte dall'invisibile regia della trojka europea e dall'altra dall'osceno abbraccio mortale, benedetto da Napolitano, tra due partiti uno più impresentabile dell'altro: il pd, consumato in una guerra tra bande, e l'ex-pdl, il partito azienda del patetico buffone che non si rassegna a sparire di scena. Nel frattempo a Genova si recita la tragedia ("greca" in tutti i sensi) di un'Italia che viene svenduta per l'incapacità di colpire i poteri forti, di tassare le rendite e la speculazione, di azzerare le spese militari e proteggere i ceti più deboli imponendo una vera patrimoniale. Così si perde tempo discutendo di IMU e di decadenza, dell'importanza della "stabilità" in un Paese che, in senso letterale e della coesione sociale, sta andando in pezzi.